EURO 2012, CRESCE L'ATTESA PER L'ITALIA

Gli Europei di calcio 2012 si svolgeranno in Polonia e Ucraina dal prossimo mese di Giugno.

Il sorteggio di Kiev ha stabilito i quattro gironi che daranno vita alla fase iniziale della competizione. 

Nel gruppo A ci sono i padroni di casa della Polonia, la Grecia che vinse già un europeo negli anni precedenti, la Russia – semifinalista nel 2008 – e la Repubblica Ceca.

Nel gruppo B, che è quello che da più brividi, ci sono la Germania, il Portogallo, la Danimarca e l'Olanda, finalista degli ultimi mondiali.

Nel gruppo C ci sono la Spagna, vincitrice dei mondiali del 2010, l'Italia, anch'essa vincitrice dei mondiali nel 2006, la Croazie e l'Irlanda di mister Trapattoni.

Infine nel gruppo D ci sono Ucraina, Svezia, Francia e inghilterra.

I probabili giocatori convocati dal c.t Prandelli sono i portieri del Napoli e del PSG Morgan De Sanctis e Salvatore Sirigu, oltre al capitano Gigi Buffon, i difensori Giorgio Chiellini (Juve), Ignazio Abate (Milan), Domenico Criscito (Genoa), Andrea Ranocchia (Inter).

A centrocampo spazio agli juventini Claudio Marchisio e Andrea Pirlo, al milanista Antonio Nocerino e al viola Riccardo Montolivo. In attacco, si spera nei gol di Alessandro Giovinco (Parma), Alessandro Matri (Juve), Giampaolo Pazzini (Inter) e dell'attaccante del Manchester City Mario Balotelli.

In generale, i giocatori che faranno la differenza in campo molto probabilmente saranno lo svedese del Milan Zlatan Ibrahimovic, il fantasista portoghese Cristiano Ronaldo e il centrocampista spagnolo del Barcellona Andres Iniesta.

Secondo me, il vincitore dell'Europeo sarà la Spagna e non credo che l'Italia riuscirà ad andare in finale.

«La manifestazione sarà, inoltre, l'occasione per vedere tanti tifosi negli stadi di calcio.

Circa ventisei milioni di italiani sono tifosi o appassionati di una squadra. Per molti è un divertimento ma per altri non è così» ha dichiarato al settimanale “L'Internazionale" John Foot , docente di storia contemporanea al Dipartimento di Italiano dell’University college di Londra (leggi qui l'intervento completo). «Essere tifoso è una passione ma anche una maledizione perché una volta scelta una squadra non si può cambiarla con un'altra».

Per molti, infatti «diventa un’ossessione e un elemento dominante nelle discussioni. Essere tifoso – continua il professore – ha a che fare, soprattutto in Italia, con la politica, la società, la cultura, la magistratura Essere tifoso di una squadra di solito vuol dire odiare altre squadre, gufare, tifare contro».

Marco Marinò e Gennaro Capobianco

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